Piegare le lamiere: opportunità e inconvenienti

La piegatura della lamiera rappresenta un procedimento di lavorazione alquanto diffuso a dispetto delle possibili complicazioni che sono correlate con le caratteristiche del materiale su cui si opera. Le difficoltà con cui devono fare i conti gli operatori del settore sono molteplici, non solo a causa della crescente variabilità dei lotti, ma anche perché si ha a che fare con commesse caratterizzate da un grado di frammentarietà sempre maggiore. Come si può intuire, per evitare gli sprechi di materiale e per beneficiare del massimo risparmio di tempo possibile è indispensabile ottenere sin dal primo tentativo dei pezzi perfetti.

Uno dei problemi a cui si può andare incontro riguarda la significativa variabilità che la lamiera presenta dal punto di vista della risposta alla piegatura: ogni volta si è in presenza di un pezzo differente dall’altro, a seconda che si usi il taglio plasma o laser, ma anche in base alle tolleranze dimensionali e alle differenze di colata. Per chi è intenzionato a mettere a disposizione pezzi di qualità c’è bisogno di strumenti di qualità come quelli che possono essere scoperti su Attrezzeriaveneta.it, ma anche di sistemi che permettano di compensare le deformazioni della macchina. Non è detto che si sia costretti a ridurre i propri margini per raggiungere tale obiettivo, così come non c’è bisogno di compromettere l’estetica per beneficiare di standard di precisione elevati. Certo è che c’è bisogno di utensili dedicati e di attenzioni specifiche per le lamiere preverniciate e per l’acciaio inox, che può essere considerato un materiale costoso: è chiaro che ogni singolo pezzo che riporta dei danni equivale a uno spreco di risorse e di tempo.

Che cos’è il ritorno elastico

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La filiera elettrica della Mair Research nella sezione tubi e barre

Mair Research, fondata nel 1977, è un’azienda leader nella produzione di macchine e linee per l’industria siderurgica che ha maturato una lunga esperienza grazie al “know-how” conseguito con i più importanti produttori mondiali di tubi elettrosaldati, tubi trafilati a freddo, tubi a caldo da processo di  treno di riduzione, tubi in acciaio inox saldati ad alta frequenza o al laser, barre laminate a caldo e barre laminate a freddo. L’azienda è specializzata nel design, nella produzione e nell’avviamento di linee di finitura idonee ad eseguire operazioni di finitura su tubi e barre attraverso singole macchine di lavorazione integrate tra di loro per comporre una linea completa; singole macchine di processo e lavorazione tubi e barre; linee di finiture per tubi e barre. I tubi e le barre rappresentano strumenti fondamentali per la filiera elettrica dell’azienda, esperta in banchi di trafilatura, raddrizzatrici, prove idrostatiche e impacchettatrici.

Banchi di trafilatura

banchi di trafilatura griffati Mair rappresentano il risultato finale della ricerca e dell’innovazione del settore di produzione tubi DOM. Le soluzioni proposte da Mair sono estremamente flessibili e funzionali, poiché riescono a soddisfare ogni richiesta ed esigenza di produzione in base alle necessità dei clienti. Un occhio di riguardo è stato rivolto alla riduzione del tempo ciclo e alla minimizzazione del tempo di regolazione, permettendo agli operatori di intervenire in qualsiasi momento. A seconda delle esigenze del cliente il banco di trafilatura si può realizzare con tre diversi sistemi: a catene, a pignone/cremagliera o con cilindro oleodinamico.

Raddrizzatrici

Mair propone una vasta gamma di raddrizzatrici da 6 o 10 rulli per tubi trafilati a freddo o a caldo. Le principali caratteristiche di questi strumenti sono: una notevole capacità produttiva, un’ottima qualità in termini di raddrizzatura ed ovalità lungo tutto il tubo. Le raddrizzatrici griffate Mair si possono regolare facilmente ed assicurano all’operatore una visione completa del processo ed accessibilità per la pulitura dei rulli. Grande attenzione viene data ai dispositivi di sicurezza, che consentono l’operazione JOG e la lucidatura dei rulli in sicurezza. L’ottima qualità della superficie del prodotto finito, caratterizzata da un’usura minima del rullo, viene garantita dalla regolazione automatica ed indipendente dei rulli in altezza e inclinazione, insieme alla motorizzazione individuale dei rulli con inverter.

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I corsi antincendio per le aziende italiane: ecco come funzionano

Nell’ambito della gestione delle emergenze dei luoghi di lavoro, i corsi anticendio svolgono un ruolo di primo piano, indispensabile per garantire i più elevati standard di sicurezza. Sarebbe improprio prendere in considerazione tali corsi come semplici lezioni in cui i partecipanti imparano a tenere in mano l’estintore e a usarlo in presenza di fiamme. La formazione che viene assicurata, invece, è molto più estesa e variegata, dal momento che coloro che vi si sottopongono apprendono in che modo possono essere prevenute tutte le situazioni di emergenza che si potrebbero verificare in un contesto lavorativo ed eventualmente a gestirle. Gli insegnamenti, inoltre, includono le procedure che devono essere rispettate per fare in modo che, in situazioni di pericolo, non regni la confusione.

Il quadro normativo di riferimento

Il DM 10.03.1998 costituisce, insieme con il d. lgs. n. 81 del 2008 relativo alla sicurezza sul lavoro, il quadro normativo a cui si deve fare riferimento in tema di corsi antincendio. Si tratta di un insieme di norme che cercano di assecondare le esigenze di prevenzione sui posti di lavoro, specialmente in considerazione del fatto che tra le prime cause di incendio c’è l’errore umano. Le norme di riferimento in materia, per altro, pongono le basi per la stesura dei cosiddetti PEE, vale a dire i Piani di Emergenza ed Evacuazione. Per la legge, è necessario rispettare l’obbligo della presenza, all’interno di ogni azienda, di una o più persone formate in maniera adeguata; le norme indicano anche i criteri di valutazione del rischio, i requisiti che devono essere rispettati e posseduti dagli addetti antincendio e gli obblighi che assicurano la tutela della salute dei lavoratori. Le ore di formazione previste da un corso antincendio a Padova o in qualsiasi altra città italiana dipendono dalla classificazione dei rischi dell’azienda di riferimento, e vanno da un minimo di quattro a un massimo di otto. La legge, in ogni caso, non stabilisce la durata della formazione di addetto antincendio: in media si tratta di tre anni, dopodiché è necessario rinnovare l’attestato. Anche da questo punto di vista, comunque, tutto dipende dal livello di pericolosità che viene attribuito all’attività che si svolge.

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Migliori guanti moto: quale comprare?

Nella scelta dei migliori guanti moto entrano in gioco una serie di fattori importanti per effettuare una valutazione prima dell’acquisto. In particolari essi devono essere leggeri e traspiranti, laddove tale traspirabilità può essere garantita dal materiale usato per la realizzazione del guanto …

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