Le raccolte fondi esistono da sempre, soprattutto nel settore della beneficenza: realizzate con il contributo di persone comuni, in maniera spontanea e trasversale, il loro meccanismo di fondo è rimasto invariato fino ai giorni nostri. Oggi, grazie al contributo delle nuove tecnologie, la raccolta fondi non solo ha assunto un nuovo nome – crowdfunding – ma anche un nuovo significato: non più di semplice condivisione dei propri risparmi, ma anche di creazione e rafforzamento dei legami tra i membri di una comunità, locale o virtuale che sia.

Raccolte fondi: quando sono utili
Le raccolte fondi di beneficenza sono un utilissimo strumento per aiutare chi è meno fortunato, o chi è stato vittima di un incidente improvviso o di una vera e propria calamità naturale (si pensi alle vittime dei terremoti). Così come una raccolta fondi può essere creata in ogni momento per sostenere coloro che vivono in condizioni di grave difficoltà economiche, che non possono permettersi cure costose, o minori che vivono in condizioni sociali disagiate.
Una raccolta fondi può essere utile anche in contesti meno problematici, ma dove l’aiuto di tutti può comunque fare la differenza: è il caso di alcune scuole in cui solo il contributo delle famiglie consente di acquistare il materiale scolastico che l’istituto non può permettersi, così come può accadere che i condomini proprietari di un palazzo possano raccogliere fondi per far fronte a una spesa importante per ristrutturare una parte dell’edificio, o dotare il giardino di un’area attrezzata per i giochi dei bambini.
Come è cambiata la raccolta fondi









