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Sardegna in autunno

Chi l’ha detto che la Sardegna è una meta turistica esclusivamente estiva? Il clima autunnale, con il tepore di un sole non troppo invadente, è ideale per dedicarsi a una vasta gamma di attività, tra trekking, sagre e percorsi archeologici in cui cimentarsi. Senza dimenticare che le temperature, se si è fortunati, anche a settembre e ottobre consentono di concedersi qualche bagno in mare, tra Punta Molentis e Chia.

Come arrivare

Per arrivare in Sardegna si può optare per l’aereo o per la nave: nel primo caso sono tre gli aeroporti a cui fare riferimento (quello di Alghero, quello di Olbia o quello di Cagliari), mentre nel secondo caso si può scegliere tra il porto di Golfo Aranci, quello di Porto Torres, quello di Olbia, quello di Arbatax e quello di Cagliari. Per muoversi all’interno dell’isola, invece, più che su autobus e treni è consigliabile fare affidamento sui servizi di autonoleggio.

Che cosa fare

Ma che cosa si può fare in autunno in Sardegna? Per esempio, approfittare delle proposte di Autunno in Barbagia, manifestazione che dura da settembre a dicembre e che permette di entrare a diretto contatto con le tradizioni millenarie dei monti del Gennargentu, in un percorso che si articola tra i mestieri e le arti antiche tramandate di generazione in generazione dalle comunità locali. Una conversazione in limba sarda potrebbe non essere alla portata di tutti, ma ci si può sempre consolare assaporando i formaggi locali. Tra le location da segnare in agenda, c’è di sicuro Mamoiada, in cui si svolgono le danze dei Mamuthones con le loro maschere misteriose, ma non ci si può dimenticare di Orgosolo, nel cuore della natura selvaggia del Supramonte. Degni di nota anche Oliena, con il suo vino imperdibile, e Desulo, caratterizzato dagli abiti colorati indossati dai residenti.

Le sagre

Le varie sagre organizzate in tutta la regione in autunno offrono l’opportunità di assaporare il casu marzu, vale a dire il formaggio marcio con i vermi (proprio così!, o il casizolu, di solito accompagnato dal miele o dal pane carasau, realizzato con una duplice cottura nel forno a legna. A proposito di pane, ecco il pane frattau, immerso nell’acqua calda e poi abbinato a uova, pecorino e sugo. Certo, i vegetariani potrebbero storcere il naso, ma in Sardegna sarebbe un delitto non provare il maialino cotto allo spiego o su zurrette, sangue di pecora cotto nello stomaco della pecora stessa e condito con formaggio, menta e timo. E i dolci? La sebada ha un cuore di formaggio ed è ricoperta di miele: la si può gustare mentre si sorseggia un bicchiere di cannonau o prima di bagnarsi le labbra con il mirto o con il fil’e ferru, ma a patto che si sia in grado di sopportare le gradazioni alcoliche più elevate.

Il trekking

Anche il trekking rientra tra le attività in cui ci si può cimentare nella Sardegna autunnale: si può optare, per esempio, per il percorso di Tiscali, con partenza da Oliena. Dopo aver percorso i boschi della valle di Lanaittu, si scoprono i siti archeologici di Sa sedda e’ sos carros, con i nuraghe. E a proposito di archeologia, a Barumini c’è Su Nuraxi, un villaggio nuragico nato intorno a un nuraghe che ha oltre 3mila anni di storia. A Cagliari, invece, si può visitare la necropoli punica di Tuvixeddu, che costituisce il cimitero cartaginese più grande del mondo e che risale al V secolo avanti Cristo. Infine, non mancano i resti delle città romane: è il caso di Tharros e di Nora.

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