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Come è fatta una cassaforte

A seconda dell’utilizzo a cui è destinata, una cassaforte presenta caratteristiche costruttive differenti che garantiscono una grande varietà di funzionalità. La cassaforte più diffusa nelle abitazioni private è quella a muro, così chiamata perché viene incassata nel muro, anche se in alternativa si può pensare all’installazione di una cassaforte a mobile, che si fissa con dei tasselli al pavimento e alla parete. In linea di massima si tratta di modelli caratterizzati da un corpo dallo spessore compreso tra i 2 millimetri e i 10 millimetri, mentre per il frontale e per la porta lo spessore va dagli 8 ai 10 millimetri. Di solito una cassaforte a muro ha un corpo più sottile, nell’ordine dei 2 millimetri, mentre quelle a mobile possono arrivare fino a 1 centimetro.

Se si è interessati a installare una cassaforte ma non si è in grado di decidere quale modello acquistare si può richiedere la consulenza di un fabbro a Roma, per esempio attraverso il servizio FabbroRoma.net, che permette di entrare in contatto con un network di professionistiche si occupano non solo dell’installazione, ma anche della sostituzione, della riparazione e della manutenzione di qualsiasi tipo di modello.

L’importanza di una cassaforte

Il valore di una cassaforte è evidente, non solo nelle abitazioni private – dove la si utilizza per tenere al riparo soldi, gioielli o altri oggetti preziosi – ma anche, per esempio, negli uffici o negli studi professionali in cui si ha la necessità di custodire documenti delicati. Una delle caratteristiche più importanti, nella valutazione delle prestazioni di una cassaforte, è proprio lo spessore del corpo a cui si è fatto cenno in precedenza: esso è fondamentale in modo particolare per le casseforti a mobile, dal momento che si tratta di modelli in cui la maggior parte dei lati è esposta ai tentativi di effrazione compiuti da malintenzionati. Insomma, occorre che il corpo abbia una resistenza superiore alla norma. Diverso è il caso delle casseforti a muro, in cui ci si può accontentare di uno spessore ridotto visto che è il conglomerato cementizio a opporre resistenza alle aggressioni.

Per quel che riguarda i sistemi di apertura e di chiusura, è possibile distinguere tra quelli a chiave, quelli a combinazione meccanica, quelli a combinazione elettronica digitale e quelli combinati. La soluzione che, con tutta probabilità, risulta più veloce e si dimostra più pratica è quella della combinazione elettronica digitale, che è raccomandata in modo particolare a coloro che utilizzano la cassaforte di frequente. Essa funziona a batteria e prevede la possibilità di usufruire di un codice di emergenza. Nel caso della combinazione meccanica, invece, il vantaggio più evidente consiste nel non dover avere a che fare con delle chiavi e, soprattutto, con il rischio di perderle. La combinazione deve essere composta su un disco, e in genere presuppone un’apertura alfanumerica. Nelle casseforti combinate, infine, il movimento di apertura dipende da una chiave, ma ci sono anche altre serrature meccaniche o digitali, per una maggiore sicurezza.