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Come si calcolano i giorni fertili?

La maternità e la paternità sono anche questioni di numeri, e una coppia che vuole mettere al mondo una nuova vita ha comunque bisogno di fare dei conti. Possiamo munirci di un calendario di ovulazione, è anche possibile aumentare la frequenza dei rapporti sessuali: tre, quattro rapporti ogni settimana possono aumentare notevolmente l’eventualità per una donna di rimanere incinta. In alternativa possiamo imparare a calcolare i giorni fertili.

Qual è il periodo più fertile per rimanere incinta?

Come primo riferimento di massima, diciamo che i giorni particolarmente favorevoli per il concepimento coincidono proprio con l’ovulazione o il periodo immediatamente precedente l’ovulazione.

Nei casi in cui la donna ha mestruazioni con regolarità, capire quali sono i giorni fertili è relativamente semplice. La finestra di maggiore fertilità corrisponde ai 14 giorni precedenti l’avvio del flusso mestruale successivo. Si tratta della metà di un ciclo inteso di 28 giorni esatti.

Al riguardo dobbiamo aggiungere che spesso l’arco temporale dei 28 giorni non corrisponde propriamente a realtà. La lunghezza media di un ciclo, infatti, ha durate comprese tra i 25 giorni e i 36 giorni.

Come si fa a capire quando si è fertili?

Il calcolo del periodo fertile può avvenire attraverso tre modi. Il primo è il cosiddetto metodo del calendario: dalla data in cui sono comparse le mestruazioni si può predire la fertilità. In questo primo metodo sono richieste, con tutta evidenza, costanza e precisione nella notazione dei dati.

Il metodo del calendario viene anche chiamato metodo Ogino-Knaus. Bisogna sottrarre 18 giorni dalla durata del ciclo più breve, rispetto ai 12 cicli precedenti, e sottrarre 11 giorni dal ciclo più lungo. Il risultato darà la finestra fertile statisticamente intesa.

Un secondo modo, piuttosto diffuso, è dato dalla temperatura basale. A causa dell’ormone progesterone, la temperatura basale aumenta di 0,2°C fino a 0,5°C per raggiungere mediamente la temperatura di 37°C. Questo aumento si verifica dopo l’ovulazione.

Dopo alcuni mesi di monitoraggio della temperatura basale (che, ricordiamo, si definisce tale perché corrisponde alla temperatura del corpo misurata appena svegli, in una condizione di assoluto riposo), ci ritroveremo con un grafico che ci permetterà di intercettare con maggiore esattezza i giorni di ovulazione.

In terzo luogo, è possibile capire se si è fertili osservando il muco cervicale. Questo muco viene prodotto all’altezza del collo dell’utero, e diventa elastico e viscoso nelle giornate precedenti l’ovulazione. In questo modo il corpo della donna aumenta spontaneamente la propria lubrificazione, si predispone alla gravidanza.

Quali sono i giorni fertili prima e dopo il ciclo?

In una ipotesi di ciclo regolare, e tenendo conto della effettiva regolarità del proprio ciclo, possiamo indicare come i giorni fertili dopo il ciclo sono quelli ricompresi tra il dodicesimo e il diciassettesimo giorno dopo il ciclo.

Anche quando un ciclo presenta una discreta variabilità, la finestra temporale della fertilità si ha comunque intorno alle due settimane prima del ciclo e nei 4, 5 giorni prima del ciclo.

Cosa si intende per giorni fertili?

Finora abbiamo cercato di indicare attraverso più metodi come calcolare i giorni in cui la fertilità è all’apice, così da aumentare eventualmente la frequenza dei rapporti sessuali e massimizzare le possibilità per la donna di rimanere incinta. Ma cosa si intende con l’espressione “giorni fertili”?

In termini concreti i giorni fertili sono complessivamente cinque su base mensile, e corrispondono al periodo in cui l’ovaio rilascia l’ovulo. L’ovulo quindi attraversa le tube di Falloppio fino a depositarsi nell’utero.

Se non viene fecondato da uno spermatozoo, l’ovulo finisce con lo sfaldarsi e dieci giorni dopo, durante le mestruazioni, viene espulso. Per riassumere con un solo riferimento tutte le indicazioni fornite finora, potremmo dire che i giorni fertili sono per definizione quelli compresi intorno al quattordicesimo giorno di ciclo.

Di prassi, l’inizio del ciclo viene fatto coincidere con il primo giorno in cui si manifesta il flusso mestruale, quando si verificano le perdite di sangue. Questa data viene usata come riferimento se, per fare un esempio, il ginecologo chiede quando si è verificata l’ultima mestruazione. La risposta giusta corrisponde alla data, sul calendario, del primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale che si è avuto.

Che segnali dà il corpo durante il periodo fertile?

Quando il corpo di una donna sta attraversando i giorni di fertilità non dà come esclusivo segnale un muco cervicale più elastico e più viscoso. Ci sono altri segnali che possono essere segno di maggiore fertilità.

Il basso ventre può essere soggetto a gonfiore, o patire dolori simili a quelli del periodo mestruale; il seno può risultare più teso al tatto. Si verifica un aumento del desiderio sessuale e dell’appetito. L’umore attraversa dei cambi repentini che si manifestano in ansia oppure euforia.

A subire variazioni durante l’ovulazione sono anche gli ormoni. Queste variazioni possono causare il fenomeno chiamato spotting: un sanguinamento leggero durante la metà circa del ciclo, un sanguinamento del tutto fisiologico, che non deve destare alcuna preoccupazione.

In conclusione, quando una donna è più fertile?

In estrema sintesi la donna risulta essere più fertile nei giorni dell’ovulazione e nei giorni immediatamente precedenti l’ovulazione, quindi a metà di un ciclo di 28 giorni.