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Epilazione con laser a diodo: ecco perché funziona

Chi è interessato a sottoporsi a una epilazione permanente che garantisca la propria efficacia nel tempo può fare sicuro affidamento sul laser a diodo. Si tratta di una soluzione di ultima generazione che è in grado di rimuovere i quattro quinti di tutto il patrimonio pilifero: il 20% che rimane è pressoché invisibile, in quanto è composto da peluria sottile. La tecnologia con laser a diodo funziona a patto che vengano seguiti pochi e semplici accorgimenti: per la durata del trattamento, infatti, non bisogna assumere farmaci fotosensibilizzanti né usare profumi; è vietato, inoltre, l’impiego di creme abbronzanti, e più in generale non ci si deve esporre ai raggi del sole. Inoltre è proibito andare in sauna, farsi la lampada, utilizzare le pinzette, farsi la ceretta e decolorare i peli.

Come approcciarsi al laser a diodo

I risultati garantiti dal laser a diodo sono prolungati nel tempo dopo almeno 6 o 7 sedute: nei diversi trattamenti si riesce ad abbattere il patrimonio pilifero come desiderato. I peli da eliminare devono essere lunghi al massimo 3 millimetri: ecco spiegato il motivo per il quale 3 o 4 giorni prima di sottoporsi al trattamento è opportuno usare un rasoio per accorciare i peli. Una volta che l’epilazione è stata portata a termine, occorre effettuare una volta all’anno una seduta di mantenimento. Ovviamente le numerose variabili in gioco possono richiedere un maggior o minor numero di sedute, così come una cadenza più o meno frequente per il trattamento di mantenimento: tra i fattori che esercitano una notevole influenza da questo punto di vista ci sono le caratteristiche ormonali del soggetto, la sua età, la zona che deve essere depilata e il sesso. 

Come funziona il laser a diodo

Il principio di funzionamento del laser a diodo è quello della fototermolisi selettiva: in sostanza lo strumento laser che viene maneggiato dal professionista emette un’energia luminosa che, dopo essere stata prelevata dalla melanina, viene trasformata in calore, così che possa intervenire sul bulbo pilifero in maniera selettiva. L’efficacia di questo tipo di trattamento è determinata dal fatto che l’energia che viene generata non si disperde sui tessuti attorno al pelo ma si concentra unicamente sui bulbi piliferi che devono essere eliminati; per altro ciò è vantaggioso anche dal punto di vista del benessere della pelle, che non risente in alcun modo degli effetti del trattamento.

Anche per questa ragione il ricorso al laser per l’epilazione è considerato adeguato per qualsiasi fototipo, eccezion fatta per chi ha la pelle scura: non è un problema della pelle in sé, ma semplicemente della mancanza di contrasto tra la pelle e il pelo. Non solo: il trattamento non è raccomandato a soggetti il cui patrimonio pilifero è di colore biondo, rosso, grigio o bianco. Sono veramente poche, comunque, le controindicazioni correlate alla tecnologia del laser a diodo, che può essere considerato un trattamento indolore e rapido.

Dopo che la zona che deve essere trattata è stata detersa e pulita con cura, si procede accorciando i peli (anche se sarebbe preferibile che fosse la persona stessa a farlo qualche giorno prima della seduta) seguendo la loro direzione e usando un rasoio. A questo punto vengono coperti tutti i punti potenzialmente sensibili, come per esempio le macchie scure della pelle, i tatuaggi, i nevi e le efelidi, con una matita bianca; una volta che sulla cute è stato applicato un gel apposito, i soggetti presenti si coprono gli occhi con degli occhiali specifici. Così il manipolo viene coperto con della pellicola trasparente e passato con un movimento rotatorio sulla zona interessata.