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Digitale terrestre, dal 2022 si passa definitivamente al sistema DVB-T2

Sono trascorsi esattamente dieci anni dall’inizio dello switch off per la televisione italiana, ovvero il passaggio dal segnale di tipo analogico a quello ottenuto tramite digitale terrestre; allora, nell’ottobre 2008, si iniziò dalla Sardegna e il processo proseguì fino al 4 luglio 2012, quando fu ufficialmente raggiunto lo spegnimento totale della storica televisione analogica terrestre.

A dieci anni dal primo switch off. In questi anni abbiamo iniziato a familiarizzare con il nuovo sistema e la nuova televisione, che fornisce un numero maggiore di canali, la possibilità di integrare servizi pay per view o di collegarsi alla Rete, ma i lettori più grandicelli ricorderanno i timori e le preoccupazioni legate alla nuova tecnologia, che “obbligava” all’acquisto di nuovi dispositivi, nuovi decoder e nuove antenne.

Nuovo standard per il digitale terrestre. Ebbene, ci risiamo: come previsto dall’Unione Europea, entro il 2022 si dovrà passare a un nuovo standard, abbandonando l’attuale DVB-T per abbracciare la seconda generazione di trasmissione del segnale terrestre DVB-T2. Nessuna paura, però: le nuove TV in commercio dal primo gennaio 2017 sono già attrezzate per ricevere questo segnale (e dallo scorso luglio sono gli unici dispositivi vendibili per legge), e allo stesso modo anche i decoder più nuovi sono altrettanto predisposti.
Una rivoluzione più soft. Sul versante delle antenne, invece, bisogna tranquillizzare le persone perché non ci sono modifiche sostanziali nella trasmissione; l’unico problema riguarda coloro che già attualmente verificano disagi e disservizi nella visione dell’attuale digitale terrestre, perché in zone poco coperte o perché ancora in possesso di trasmettitori ormai obsoleti. Potrebbe dunque essere l’occasione giusta per rivolgere l’attenzione a modelli più recenti e performanti, studiando ad esempio il catalogo di Emmebistore, uno dei più forniti eCommerce del settore, che distribuisce in modo particolare la gamma di antenne Fracarro, uno dei nomi più noti e affidabili del panorama italiano.

Cosa cambia con il DVB-T2. L’ultima proposta di Fracarro si chiama Elika Combo, è di tipo combinato e riceve a larga banda tutti i canali digitali; altra caratteristica evidente sono gli esclusivi elementi direttori elicoidali e il supporto del riflettore di banda III, coperti da brevetto Fracarro, ma è importante anche sottolineare che questo tipo di dispositivo si assembla e si installa senza l’utilizzo di alcun utensile, possedendo inoltre una notevole riduzione della presa al vento rispetto ai modelli precedenti. Pur essendo un modello di antenna passiva non amplificato, grazie al Filtro LTE inserito nel dipolo radiatore e alle caratteristiche tecniche che sono un marchio di fabbrica di Fracarro, Elika vanta un elevato guadagno (17,5 dBi) e una straordinaria direttività, rivelandosi capace di svolgere a pieno il suo ruolo anche in condizioni meteo critiche.

Le parole dell’Agcom. Sul digitale terrestre di recente è intervenuto anche il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, che si è prodotto in un elogio della piattaforma televisiva nel nostro Paese, un sistema diffuso “in modo capillare e profondamente radicata nelle abitudini e nella cultura dei cittadini”, che rappresenta per questo uno “strumento essenziale per il pluralismo e l’accesso generalizzato a cultura, informazione e intrattenimento“, a cui si affianca “un ruolo commerciale ancora di primo piano che può ulteriormente evolvere in futuro”.