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Perché il fotovoltaico nel 2018 conviene ancora

Il fotovoltaico nel 2018 è ancora vantaggioso: il ricorso alle energie rinnovabili, e in particolare alla luce dei raggi solari, è reso conveniente dalla disponibilità del Super ammortamento, anche se tutti gli altri incentivi sono stati esauriti ed è stata eliminata la detrazione fiscale per i lavori di efficientamento energetico. Con il fotovoltaico, infatti, i consumi possono essere abbassati benché il periodo d’oro del settore sia terminato da qualche anno. Gli incentivi disponibili attualmente sono in vigore unicamente per il cosiddetto solare termico, e cioè per i pannelli solari fotovoltaici destinati al riscaldamento dell’acqua: anche in questo caso, per altro, si è assistito a un peggioramento delle condizioni iniziali, nel senso che da quest’anno la detrazione non è più del 65% ma è stata abbassata al 50.

fotovoltaico

I costi di un impianto fotovoltaico

Per ciò che riguarda i prezzi, gli impianti fotovoltaici hanno costi che oscillano tra i 1.700 e i 2.000 per kW, prendendo come riferimento soluzioni che si basino su materiali di qualità elevata e che comprendano anche la connessione alla rete elettrica, le strutture di fissaggio, quelle di sostegno e il cablaggio. Per avere un’idea più precisa, si può pensare a un esempio concreto, con un impianto da 36 metri quadri, pari a 4 w, che costa più o meno 8.000 euro, per un totale di quasi 9.000 euro visto che è necessario tenere conto anche del 10% di Iva. Il periodo di ammortamento che si può ipotizzare è di non meno di 6 anni ma in linea di massima non supera i 9 anni: tale variabilità dipende, ovviamente, dai numerosi fattori in gioco, come per esempio l’esposizione al sole e la disponibilità dello scambio sul posto.

Gli impianti fotovoltaici con accumulo

Nel caso in cui si opti per un impianto con accumulo, d’altro canto, i prezzi salgono in misura significativa: si parla di non meno di 2.400 per kw, con punte che possono arrivare fino a 3.000 euro, il che vuol dire che il periodo di ammortamento rischia di essere più lungo delladurata della batteria, che è più o meno di 10 anni. Per chi non li conoscesse, gli impianti con accumulo possono essere considerati la novità più importante nel settore del fotovoltaico: una svolta in un ambito in cui, almeno nel nostro Paese, si poteva unicamente introdurre elettricità nella rete per venderla alle società del settore.

L’energia in più

Con un impianto con accumulo si ha la possibilità di sfruttare il surplus di energia che viene prodotto: come noto, infatti, un impianto fotovoltaico è in grado di produrre più energia di quanta si riesca a consumarne al momento. Un ulteriore elemento da considerare è che con questa soluzione la maggior parte dell’energia elettrica è prodotta, ovviamente, di giorno, e cioè quando è disponibile la luce del sole, anche se in queste ore tendenzialmente si consuma di meno, poiché si è fuori casa, al lavoro o a scuola, e inoltre non c’è bisogno di ricorrere alla luce artificiale.

Lo scopo di un impianto fotovoltaico con accumulo è esattamente quello di trovare una soluzione a questo inconveniente senza che si sia costretti ad affidarsi allo scambio sul posto, la pratica che prevede di vendere elettricità di giorno e di comprarla di notte. Con l’accumulo si ha a che fare con una batteria che permette di immagazzinare – accumulare, appunto – l’elettricità in modo tale che la stessa possa essere impiegata nel momento in cui se ne ha la necessità. Prima di pensare di scegliere un impianto di questo tipo, tuttavia, è indispensabile verificare dove sarà possibile installare il sistema di accumulo, che si compone di batterie piuttosto voluminose. Il costo di installazione, come si è detto, è più elevato di quello previsto per un sistema a scambio: la somma che si spende, d’altro canto, è destinata a essere recuperata nel corso del tempo. Per ciò che concerne le batterie, inoltre, i prezzi sono in lenta ma inesorabile discesa.